lunedì 28 maggio 2007

Votato a Bruxelles un “Patto europeo per la famiglia”

Numerosi rappresentanti di diversi gruppi politici dell’Europarlamento, riuniti mercoledì 28 marzo a Bruxelles, hanno approvato la “Risoluzione sulle famiglie in Europa”, votata all’unanimità dalle organizzazioni presenti. La Risoluzione si conclude con la richiesta “che tutte le decisioni europee tengano conto della dimensione familiare (family friendly policies mainstreaming) perché la famiglia è il pilastro dell’Unione Europea”. L'iniziativa è stata voluta dall’Associazione Fondazione Europa, da Marie Panayotopoulos-Cassiotou, Presidente dell’intergruppo Famiglia e dall’Associazione Fondazione Europa, ed ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Anna Zaborska, Presidente della Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere. from left to right: Cesare Mirabelli (Italie), Honorary President of the Constitutional Court, Giorgio Salina (Italie), Vice-President in the Convention of Christians for Europe, Elizabeth Montfort MEP (France), Francesco Fiori, Vice-Chairman of the EPP-ED Group, Georges-François Dumont (France), Demographe, Professor at the Sorbonne UniversitySi tratta non di risorse a fondo perduto ma di investimenti dal sicuro ritorno”, ha ricordato il 28 marzo Elizabeth Montfort, Segretario generale della Fondazione Europa. “Ciò deve avvenire nel rispetto delle specificità culturali e storiche di ciascuno stato membro”, ha aggiunto il Presidente di questa Fondazione, Giorgio Salina.

La Risoluzione costituisce un nuovo, importante tassello nella costruzione di un fronte a favore della famiglia che, su impulso della presidenza tedesca, sta prendendo forma in seno alle istituzioni dell’Unione Europea. Partendo dal Libro verde di inizio 2005 (“Una nuova solidarietà tra le generazioni di fronte ai cambiamenti demografici”), e dalle Conclusioni del Summit europeo di Hampton Court focalizzato sul tema demografico, la Germania ha saputo, per tempo, predisporre la cornice formale in cui inserire un’incisiva azione per la famiglia e l’incremento demografico che potrebbe sancire una vera e propria svolta nelle politiche europee per la famiglia e una nuova primavera della natalità dopo il lungo inverno demografico. Nel 2006, infatti, ancora in qualità di Presidenza entrante, il Governo tedesco ha richiesto formalmente alla Commissione una Comunicazione sulla famiglia e i cambiamenti demografici presentata lo scorso 12 ottobre con il titolo “Il futuro demografico dell’Europa, trasformare una sfida in un’opportunità”.

Attualmente si prevede un decremento di popolazione in età lavorativa (- 48 milioni entro il 2050), e la crescita del tasso di dipendenza (il numero di persone anziane di età pari o superiore ai 65 anni rispetto a quello in età lavorativa) che dovrebbe raddoppiare per raggiungere il 51% entro il 2050. Ciò significa che nell'UE si passerà da quattro a soltanto due persone in età lavorativa per ogni cittadino di 65 anni o più. In queste condizioni l’Europa non può continuare con l’attuale tasso di fecondità congiunturale (1,5 figli, molto al di sotto del tasso di sostituzione del 2,1) in presenza di un naturale invecchiamento dei baby boomers del dopoguerra e di un incremento previsto della speranza di vita di altri 5 anni entro il 2050. I pur cospicui flussi di migrazione provenienti dai Paesi terzi (circa 2 milioni l’anno) sono una parte, assai esigua della soluzione. Nella prospettiva della Presidenza tedesca, infatti, è necessario rafforzare un ambiente favorevole alla crescita demografica. A questo proposito, si vorrebbe incentrare la linea di condotta sulla genitorialità familiare: azioni che facilitino la flessibilità anche attraverso l’uso di nuove tecnologie; incentivi alle imprese che sperimentano orari flessibili legati alle esigenze familiari e promuovono la stipula di contratti di lavoro che privilegino le dinamiche relazionali, uffici, scuole e servizi che organizzino il proprio management a misura di famiglia, part-time per i genitori con figli a carico e potenziamento dei servizi per l’infanzia (asili nido, trasporti, assistenza post-scolastica), cooperazione con il volontariato sociale e il terzo settore; accesso alla vita lavorativa, alla casa, ai servizi; promozione di stili di vita familiari.

In questo quadro si colloca il parere del Comitato Economico e Sociale, espressione massima della rappresentanza sociale dell’UE, reso noto alla vigilia del Consiglio Europeo dal titolo “La famiglia e l'evoluzione demografica” (CESE 423/2007) e presentato il 28 marzo scorso nella sede dell’Europarlamento. “L'essere umano non è soltanto un produttore e un consumatore, in quanto possiede una dimensione sociale e affettiva su cui si fonda la sua dignità, ha illustrato il suo relatore Stephane Buffettaut. Ogni politica realmente incentrata sull'uomo deve non soltanto considerare, ma anche salvaguardare questa dimensione essenziale della vita umana. Le politiche della famiglia contribuiscono appieno alla realizzazione personale e all'armonia delle società”. Quella che emerge è la proposta di un “Patto europeo per la famiglia” che impegna gli Stati UE in prestazioni finanziarie dirette, adeguamento del carico impositivo e offerta di attrezzature pubbliche o private. Inoltre il Comitato introduce il concetto innovativo di “fissare un importo minimo per gli stanziamenti pubblici destinati alla famiglia e ai figli, e quindi agli investimenti per il futuro, onde evitare che essi possano essere eventualmente intaccati dai costi complessivi della gerontocrescita, che rischiano di essere considerati prioritari da un elettorato che invecchia”.

Dopo aver ricordato l’importanza della conciliazione della vita familiare e professionale il Comitato propone infine un impegno al “mantenimento nel tempo della quota della spesa destinata ai giovani rispetto a quella per la sanità e le pensioni”. Non politiche una tantum ma interventi strutturali. Da queste affermazioni nasce l’idea del “Patto europeo per la famiglia”, fortemente voluto dalla Presidenza tedesca, in particolare, della Ministro competente Ursula von der Leyen. Il 10 maggio la Commissione ha pubblicato una comunicazione sul tema "Sostegno alla famiglia" che costituirà il tema centrale del Consiglio dei Ministri UE sulla famiglia che si terrà il 30 maggio. L’obiettivo è che queste decisioni possano avere il massimo imprimatur politico in sede di Consiglio di Capi di Stato e di Governo il 21-22 giugno prossimo. Fra le raccomandazioni del Comitato economico e sociale spicca la proposta di un “registro europeo delle best practices”, da redigere a cura della Commissione, che includa gli esempi di legislazione di maggior successo fra quelle adottate dai Paesi UE. Un primo confronto su tale tema si è tenuto l'11/13 maggio a Varsavia, in occasione del IV Congresso mondiale delle famiglie dal titolo “La famiglia naturale, primavera per l’Europa ed il Mondo”, il cui programma è consultabile sul sito www.worldcongress.pl.

Comunicato stampa a cura di ZENIT, Agenzia internazionale di notizie cattolica diffusa in via telematica. Proprietario e Editore di ZENIT è Innovative Media Inc., Società senza scopo di lucro dello Stato di New York (USA). In data 15 ottobre 2001 Innovative Media Inc. ha ricevuto il riconoscimento ufficiale del suo status da parte dell' "INTERNAL REVENUE SERVICE" degli Stati Uniti.

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