giovedì 21 giugno 2007

La Politica e la P.A. costano il 50% del PIL

La Politica e la Pubblica Amministrazione costano circa il 50% dell’intera produttività del Paese (PIL=1.400miliardi di euro l’anno).

La Pubblica Amministrazione e la Politica contano 3,6milioni di Pubblici Dipendenti e Parlamentari e costano circa 700 miliardi di euro l’anno.

Si è scritto tanto in proposito allo sperpero di danaro pubblico. Per la parte politica dimezzare i deputati, senatori, consiglieri di tutti gli enti locali, introdurre un limite massimo di 3/4 legislature per le quali poter esser eletti e con un limite d’età di 65 anni oltre il quale non si può essere eletti né deputati né senatori né a livello locale, e vincolare come in Svezia lo stipendio (tutto compreso, benefits etc) dei parlamentari, al netto mensile, ad un multiplo massimo 5 volte dello stipendio lordo di quello di un pubblico dipendente medio (Retribuzione mensile lorda media di 2.300 euro), che fà circa 11.500 euro netti per il parlamentare ovvero il 40% in meno di quello attuale grosso modo. Eliminare il Tfr dei politici e ridurre la pensione ad una somma pari nel massimo al doppio di quella di un pubblico dipendente medio, e non fruibile se non si sia ricoperto il mandato globale per almeno 5 anni, oppure fruibile anche per periodi di mandato inferiori, ma con misura pari a quella dei dipendenti pubblici.

Il livello ottimale e sano degli impiegati della P.A. potrebbe tranquillamente funzionare con una spesa di almeno il 10% inferiore, ma per fare ciò dovrebbe fare a meno di circa 360mila pubblici dipendenti, dall’oggi al domani o al massimo nel giro di anni 2, con prepensionamenti agevolati, e ricorrendo al meccanismo del blocco del turn over.

Pensate cosa potrebbe fare questo Stato con un risparmio di spesa annuo pari a 70 miliardi di euro, che sono il 5% punti PIL, ricavabili dai tagli complessivi alle varie voci della spesa pubblica e politica totale ( 700 miliardi di euro l’anno ); semplicemente volare!

In qualsiasi azienda, si deve aumentare la produttività a costi contenuti e ragionevoli rispetto al fatturato, pena la chiusura dell’azienda!

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