mercoledì 20 giugno 2007

IKARUS II: la barca di D’Alema

ikarus IICome é noto Massimo D'Alema é un appassionato di vela ed é altresì di pubblico dominio il fatto che egli sia proprietario di una barca a vela, insieme a due suoi amici. Ne hanno parlato in molti ma non certo per le sue caratteristiche.

Lo yacht di Massimo D'Alema si chiama Ikarus II è nato nei cantieri della Base Nautica Stella Polare di Fiumicino. Ikarus II è una delle più belle barche private in circolazione: diciotto metri di lunghezza, quasi cinque di larghezza, sedici tonnellate di peso e quaranta di stazza, duecento metri quadrati di superficie velica e un motore da 145 cavalli. La seconda nata della serie degli Star 60 in lamellare di mogano e carbonio, differisce dalla prima per le impostazioni corsaiole che l'armatore di questo one-off ha richiesto. Armo frazionato e maggiorato per l'albero in carbonio, dettagli costruttivi in composito, mobili degli interni in Nomex, appendici di nuova generazione come il timone totalmente in carbonio e la pinna in acciaio con siluro in piombo.

Il coinvolgimento di D'Alema e della sua barca nell'affaire si é originato, per via della circostanza che elementi della coalizione di maggioranza hanno posto all'attenzione del pubblico, che il leasing per l'acquisto della barca era stato (per puro caso), operato dalla Banca Popolare Italiana ex Lodi, proprio la banca, nelle mani, é il caso di dire così, di Giampiero Fiorani e compagni, al centro delle cronache di questi ultimi tempi per le note vicende di truffe milionarie della banca verso i risparmiatori.

Un conto corrente presso la Banca Popolare Italiana per pagare il leasing dello yacht da diciotto metri, l'Ikarus II. Anche Massimo D'Alema ha una posizione aperta presso l'istituto di Lodi, la banca al centro della bufera giudiziaria. Massimo D'Alema si appoggia a un conto Bpi per pagare - insieme con due soci - 8.068 euro di leasing ogni mese. Una somma che viene bonificata alla Bpi attraverso un altro conto che lo stesso D'Alema ha aperto presso Unipol Banca, l'istituto delle cooperative impegnato nella scalata a Bnl.

Ecco la versione di D'Alema: "Sono andato, insieme ai miei due soci, al cantiere Stella Polare di Fiumicino. Ogni cantiere si appoggia ad una società di leasing nautico e le società di leasing nautico in Italia non sono più di tre o quattro. Una di queste è la Ducato. Io, che non avevo i soldi per comprare la barca, ho optato per il leasing e loro mi hanno detto che dovevo fare riferimento alla Ducato. Così ho fatto. Ho acceso il contratto di leasing con la Ducato, la quale mi ha chiesto la cortesia di aprire un conto presso la Bpi, cioè la banca alla quale si appoggia per questo tipo di finanziamenti. Ho aperto il conto, ma non conosco nessuno della Bpi e non ho mai visto un solo dirigente della banca lodigiana".

Il contratto di leasing ed il relativo conto corrente bancario posto al suo servizio sono stati accesi nel mese di dicembre 2003.

A questi punto facciamo alcune riflessioni su qualcosa che non torna:
- la barca (a detta di D’Alema, dei suoi soci e di David Di Veroli, titolare dei Cantieri Stella Polare di Fiumicino) è costata 400mila euro. Però chi ci crede tra chi si intende di barche o semplicemente tra chi va per mare? Anche se a loro, per motivi promozionali è stata venduta al prezzo di costo, non penso che il cantiere abbia un ricarico di 6/8 volte il costo e il prezzo reale, per un “comune mortale appassionato di vela” sia attorno ai 2milioni di euro.
- D’Alema ha detto di aver venduto Ikarus I a 250mila euro
- D’Alema ha detto di aver dovuto venduto anche una casa che aveva nella campagna umbra (non sappiamo quanto abbia ricavato) però ipotizziamo altri 250mila euro
- il leasing acceso con la Ducato è di 8.068 al mese (fonte “Libertà e Democrazia” http//movimentoliberale.splinder.com/) e la somma totale ipotizzando la durata di 5 anni (60 mesi) fa 484mila euro (97mila euro/anno)

Ma a noi cosa interessa tutto ciò?! O forse sì?!

Nessun commento: