martedì 29 maggio 2007

40 anni dopo: cultura hippy viva

spirito hippySaranno anche passati 40 anni, i figli dei fiori saranno pure diventati già nonni, ma lo spirito hippy è ancora vivo e vegeto. Secondo un sondaggio della rivista Reader's Digest, la maggior parte della gente condivide molti dei valori e degli atteggiamenti di quell'epoca. Seppur breve, la stagione hippy ha avuto un impatto indelebile sulla società contemporanea: i giovani iniziarono a mettere in dubbio convenzioni sociali ed istituzioni in favore di un culto della pace.

Gli hippy avevano proprio ragione:. dal bisogno di energia pulita al desiderio di coltivazioni biologiche, dal parto naturale alla medicina alternativa e a leggi meno dure nei confronti del consumo di marijuana, tutto era stato già “teorizzato” dai figli dei fiori. Sarà anche per questo che, negli ultimi tempi, le comuni sopravvissute nel continente americano stanno catalizzando l’attenzione dei media. Soprattutto quelle canadesi e soprattutto da quando si è diffusa la notizia che per entrare nella comune più famosa del Paese, Morninglory Farm, non solo bisogna iscriversi a una lista d’attesa, ma anche pagare 5 mila dollari se si è tra i fortunati a far parte della fattoria.

Inaugurata nel 1969, fa perno intorno a Rob Anderman, uno dei fondatori e l’unico ad abitare ancora lì oggi, con moglie e tre figli. Barba e capelli lunghi come ogni hippy che si rispetti, ha trasformato con gli anni la comune in un’oasi ecologica all’interno di un parco dell’Ontario: non ci sono telefoni né televisori ma solo computer portatili perché consumano poco, non fa uso di energia elettrica bensì di pannelli solari. Quasi tutti i residenti coltivano un orto ma non solo: la fattoria produce e distribuisce anche moltissimi prodotti ecologici.

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