mercoledì 13 giugno 2007

Ifigonia per over 50

ifigoniaPer chi ha più di 50 anni, una cosa rimane fissa nella memoria, pur se vacillante: il ricordo dei bei tempi della gioventù. E se uno ha avuto la fortuna di frequentare l’Università, il ricordo più bello è IFIGONIA, il mitico poema goliardico opera di un ignoto gruppo di studenti (pare torinesi) che girava in fotocopie o ciclostili sempre più stinti ed illeggibili.

I più colti nel leggerla avranno sicuramente percepito non tanto il riferimento alla tragedia greca Ifigenia in Aulide (pur se la struttura è quella, ed il nome Ifigonia in Cupide lo richiama in maniera trasparente) quanto il riferimento alla Turandot, una fiaba teatrale in versi di Carlo Gozzi pubblicata a Venezia nel 1762.

Come la principessa cinese, anche Ifigonia è costretta dal padre a prendere marito, e deve sceglierlo tra alcuni pretendenti, che devono rispondere ad alcuni indovinelli: chi li scioglie, sposerà la principessa, chi non ce la fa sarà giustiziato.

Ecco dunque, grazie alla amorose cure di due universitari “DOC” riapparire, per la gioia di tutti, l’Ifigonia in una veste elegante e raffinata. La novità rispetto ai testi ciclostilati è costituita dalle note a piè di pagina che Andreani e De Marchi hanno scritto, arricchendo l’opera.

Gianluigi De Marchi e Marcello Andreani hanno avuto vite parallele, come gli eroi di Plutarco. Si sono conosciuti nel lontano 1949, alla scuola Vittorino da Feltre di Genova, dove entrambi erano iscritti alla prima elementare. Ed hanno avuto in comune l’amore. Attenzione: l’amore di cui parliamo è quello scolastico.

Gianluigi amava lo studio, era il classico secchione. In quinta elementare, promosso a pieni voti. In terza media, promosso a pieni voti. In terza liceo promosso a pieni voti. Era proprio innamorato dello studio: ogni anno, medaglia d’oro (sempre sequestrata dal papà, genovese, e messa al sicuro in cassaforte; lui avrebbe voluto appenderle nella sua cameretta
per andarne fiero…). Nella vita quotidiana ha ricoperto importanti incarichi dirigenziali in banche, compagnie di assicurazioni, società finanziarie, società di consulenza. Ha scritto una ventina di libri “seri” su temi di finanza ed economia.

Marcello amava la scuola, era il classico scaldabanchi. In quinta elementare, bocciato. In terza media, bocciato, al liceo, promosso solo perché i professori volevano levarselo dai piedi. Era proprio innamorato della scuola, dei suoi muri, dei suoi banchi. Non voleva lasciarli ad altri, voleva restarci il più possibile. Ogni anno, note di demerito (appese con orgoglio nella sua cameretta, finalmente qualcosa di cui andar fieri…). Nella vita quotidiana ha lavorato nel settore dell’arredamento come responsabile commerciale di importanti ditte italiane.

Giunti all’età in cui certe cose non si fanno più ma si ricordano con piacere, hanno deciso di dare alle stampe l’opera più importante conosciuta a scuola, decidendo di offrire dignità di opera stampata al libello che è sempre girato in fogli ciclostilati e fotocopiati.

Dedicato ad un pubblico adulto, questo “libro nel libro”, da luglio 2007 in tutte le librerie, sarà apprezzato anche da chi conosce a memoria il poema.

Nessun commento: