martedì 14 agosto 2007

Debito pubblico

romano prodiPer debito pubblico si intende il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti, individui, imprese, banche o soggetti stranieri, che hanno sottoscritto obbligazioni (come BOT e CCT) destinate a coprire il fabbisogno finanziario statale. La spesa per gli interessi corrisposti ai detentori delle obbligazioni statali viene indicata come servizio del debito.

Di solito i titoli di stato sono considerati titoli a basso rischio, equiparati pertanto alla moneta. Tuttavia non mancano casi di insolvenza: la Spagna dichiarò bancarotta per 16 volte fra metà ottocento e il novecento. Di recente il governo argentino ha rifiutato di pagare i detentori di titoli ed ha cambiato moneta, e tolto al peso argentino corso legale. Con quest'atto l'Argentina, rifiutandosi di pagare i vecchi creditori, ha dichiarato unilateralmente di aver azzerato il debito pubblico nella vecchia valuta.

Oggi, la nostra situazione finanziaria è gravissima. Se tutta la popolazione decidesse di andare alla propria banca e ritirare tutti i denari, saremmo all'Argentina.

Nel 2003 il debito pubblico ha una crescita record e, in valore assoluto, arriva a toccare un nuovo massimo storico: ha superato quota 1400 miliardi di euro. Nel 2006 è di 1.600miliardi di euro e nel gennaio 2007 il debito era ancora di 1.605miliardi di euro, che in vecchie lire fa ben 320milioni di miliardi (si scrive 320.000.000.000.000.000). Bella cifra no? E chi sa scriverla? Mi sembra di essere tornato bambino quando leggevo paperon de’ Paperoni che parlava di trilioni di trilioni di dollari e non capivo di che cifra si trattasse ed oggi penso la stessa cosa. Molti di noi non saprebbero neanche scriverla e forse per questo non ci rendiamo conto di che importo spropositato stiamo parlando.

Si parla di vendere parte dell’oro per ridurre il debito pubblico. Alle attuali quotazioni del metallo prezioso il “tesoro” (tutta la riserva pari a 2.452 tonnellate) vale circa 44 miliardi di euro, meno del 3% del debito pubblico che è di ben poco più di 1.600 miliardi di euro.

Se leggiamo bene quanto a detto Romano Prodi ai giornalisti rientrando da un breve giro con la moglie a Castiglione della Pescaia, possiamo dedurre che vendendo una parte delle riserve, ammettiamo per assurdo il 50%, che non è poco, si avrebbe una diminuzione del debito pubblico di circa 22 miliardi e poiché come ho detto prima a gennaio 2007 ammontava a ben oltre i 1.600 miliardi, rimarrebbe sempre a 1.600 miliardi e, beffa delle beffe, con il 50% delle riserve auree in meno!

Per pensarla tale bisogna fare i presidenti del Consiglio! A me sembra una stronzata bella e buona.

In altri termini, appare chiaro che, se anno dopo anno, il bilancio dello Stato chiude sempre con un deficit, ossia le entrate superano sempre le uscite, alla fina viene a realizzarsi una situazione insostenibile, pari a quella di un individuo che sistematicamente spende più di quanto guadagna ed è quindi costretto ad indebitarsi con un meccanismo a spirale.

Lo Stato non potrà reggere in eterno questo meccanismo in quanto il debito potrebbe arrivare ad eguagliare l’intero PIL e l’effetto spiazzamento sarebbe devastante.
Ma come siamo arrivati a sta follia? "Nel periodo più "caldo" sono arrivati a spendere milioni al secondo, 240 al minuto! 14 miliardi all'ora!! 342 miliardi in un giorno! Ma tagliamogli le mani...facciamoli interdire... MANDIAMOLI A CASA!

Che se saltasse in testa a questo governo di fare una legge per chiudere questo "grande buco" coinvolgendo tutti gli italiani, dovremmo versare 31mila euro a testa... neonati compresi.
Che silenzio! Non ridete più, eh...

Nessun commento: