domenica 12 agosto 2007

Il profumo politico

Entrare nell'era della gestione pragmatica "aziendale" del partito politico implica la massima cura dell'immagine, una vera e propria strategia di marketing, l'utilizzo professionale di tutti i mezzi di comunicazione disponibili e un'adeguata spesa di comunicazione.

Il marketing olfattivo è un nuovo strumento di comunicazione in grado di risolvere alcuni problemi legati a questo mutamento, come per esempio il problema della parcondicio (non esistono regole sulla pubblicità olfattiva) e quello scottante del finanziamento dei partiti (il profumo è un generatore di ricchezza). Soprattutto, il profumo politico potrebbe essere lo strumento culturale capace di reimpostare l'immagine stessa della politica in maniera totalmente innovatrice.

Il marketing olfattivo è basato sulle ultime scoperte nei campi della fisiologia e della psicologia dell'olfatto. Il naso è, alla nostra insaputa, il centro del nostro sistema nervoso, è parte integrante del sistema Limbico, dove si elaborano le nostre emozioni primordiali e dove risiede la nostra memoria olfattiva che, sia per esperienze personali sia per eredità genetica, ci predispone a determinate risposte comportamentali. Esiste un vero linguaggio degli odori che può essere utilizzato per comunicare messaggi di comunicazione olfattiva direttamente al centro del sistema nervoso delle persone in un modo molto più convincente dei discorsi.

Spostare la valutazione politica su un piano culturale ed emozionale. Il denaro deve essere trasformato in cultura per ottenere la giustificazione del suo potere. La sfacciata dispendiosità dello spettacolo politico dovrebbe essere spostata nella valutazione del prodotto politico dal piano intellettuale a quello culturale, artistico ed estetico, capace di suscitare emozioni motivanti. Con il profumo politico è possibile sfruttare lo stesso effetto su un pubblico ancora più vasto e con un investimento molto inferiore, usando le tecniche di base del marketing olfattivo.

In un contesto di livellamento del mercato politico (spostamento dei consensi verso il centro), l'innovazione è la chiave del successo. Uno dei principi di base della psicologia olfattiva è: la cosa che emana un buon odore è buona in sé. Il buon profumo di un prodotto è inconsciamente associato alla sua bontà, ma sopratutto il semplice fatto che il partito abbia un suo profumo è percepito dal pubblico come prova della sua capacità innovatrice. Il potere che hanno gli odori di provocare sia emozioni nuove che di rievocare potentemente quelle del passato, li rende uno strumento incomparabile per acquisire e fidelizzare consensi.

Non esistono ancora leggi che regolano l'uso degli odori a scopo pubblicitario, il ché autorizza ad utilizzare tutte le tecniche di marketing olfattivo incluse quelle che sfruttano l'effetto subliminale, l'effetto feed back e le proprietà delle essenze naturali recentemente scoperte in psico-aromaterapia. Con il profumo non serve più l'acquisto di uno spazio pubblicitario. Se il profumo che faremo indossare è in grado di suscitare questa domanda: "che profumo è?", si può facilmente immaginare il resto della conversazione: "è il profumo del partito A. Caspita, buono. Non sono d'accordo con questo partito ma me lo compro." In questo modo l'avversario politico non solo è conquistato sul piano culturale (il profumo è cultura), ma indossandolo farà pubblicità al partito avverso, e lo finanzierà comprandolo.

Niente impedisce ad un veicolo di diffondere in città il logo olfattivo di un partito, regalando ai cittadini boccate d'aria profumata alle essenze naturali. Quale migliore modo per attirarsi la gratitudine!

Il profumo può essere diffuso in tutti gli eventi politici interni del partito, ma diffonderlo nell'ambito di eventi sportivi e culturali sponsorizzati permette di sfruttare l'effetto feed back della memoria olfattiva per ottimizzare l'investimento iniziale, cioè per acquisire nuovi consensi.
Per esempio si può diffondere il logo del partito (anche in modo subliminale, cioè non coscientemente percepibile), duranti eventi caratterizzati da una forte carica emozionale: concerti, partite, cinema, teatri, convention ecc... La memoria olfattiva delle persone assocerà l'odore all'emozione che la accompagna, e la prossima volta che la sentirà, al passaggio di una persona che indossa il profumo o di un veicolo che profuma la città, o vicino ad un poster elettorale profumato o sui volantini del partito, il ricordo di quella emozione gradita risorgerà e verrà associata al nome del partito profumato.

La conversione del sistema di finanziamento pubblico dei partiti in finanziamento privato è un'evoluzione necessaria. Invece delle famose cene politiche, il profumo politico regalato con la tessera, venduto nelle sedi, durante i convegni o, perché no, in negozi, mette alla portata di tutti il sostegno finanziario politico.

Il profumo politico deve essere costoso, perché deve essere buono, perché il suo acquisto deve essere percepito come una partecipazione economica da parte dei simpatizzanti, e come un tributo culturale da parte degli altri. L'alto prezzo del profumo valorizza l'immagine del partito. Il profumo non è un acquisto fatto una volta per tutte, ma bisogna rinnovarlo regolarmente con il suo consumo. Se poniamo il prezzo di un profumo di qualità superiore (100% naturale) fra 100euro e 500 euro (confezioni di misure diverse) è facile per chiunque fare un rapido calcolo per accorgersi del potenziale economico del profumo politico.

Per il partito politico, come per le grandi aziende che possiedono un marchio e hanno un pubblico che raggruppa una vasta varietà di tipologie diverse, la scelta del logo olfattivo è delicata. Non solo l'odore scelto deve riflettere un insieme di valori, ma anche ottenere un consenso pressoché universale. L'elaborazione del logo olfattivo non è poi così difficile per il profumiere. E' un compito paragonabile a quello del musicista che deve comporre la colonna sonora d'un film. Non basta in nessun caso la conoscenza della psicologia dell'olfatto e dell'aromaterapia, è un lavoro d'artista e due fattori non scientifici devono intervenire: l'intuizione e l'ispirazione.

Estratto da profumo.it

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