domenica 12 agosto 2007

Politica e comunicazione

Le ragioni della crisi che attraversa la politica in Italia sono legate ai mutamenti dei tempi ed è comunque certo che per vincere consensi popolari oggi non bastano le parole e che l'intervento degli strumenti di marketing avranno nei prossimi anni un ruolo preponderante nella politica. La necessità di affidare l'immagine del partito ai professionisti del settore e l'acquisto degli strumenti di comunicazione comportano una spesa che va ben oltre le possibilità dei fondi pubblici previsti per il finanziamento dei partiti, nuovi mezzi di finanziamento devono essere resi possibili e la gestione economica dei partiti dovrà subire una vera rivoluzione. In questo contesto l'attività politica potrebbe diventare un enorme affare capace di sviluppare interi settori dell'economia e di dare lavoro ad una moltitudine di aziende.

Entrare nell'era della gestione pragmatica "aziendale" del partito politico implica la massima cura dell'immagine, una vera e propria strategia di marketing, l'utilizzo professionale di tutti i mezzi di comunicazione disponibili e un'adeguata spesa di comunicazione.

Il marketing moderno è il risultato di una corrente sviluppata negli anni ottanta dai signori Holbrook e Hirshman. Concludevano che gli stati affettivi ed emozionali sono i fattori esplicativi della scelta degli individui. Il marketing politico non cercherà di comunicare delle idee perché l'idea è il prodotto, bensì emozioni gratificanti che convincono a sentirle proprie.

L'Europa non è l'America e siamo eredi di millenni di cultura artistica e religiosa che ci impedisce di accettare la Via Americana dove tutti sanno, senza offendersi, che soltanto la quantità di denaro investito fa vincere le elezioni, grande Kermesse irrinunciabile, ultima illusione di volontà popolare nella dittatura dei ricchi.

L'effetto Milan: Senza dubbio, l'acquisto di squadre di calcio da parte di persone politiche è il più rappresentativo esempio della nuova tendenza. In Francia come in Italia è stata la destra, munita di capitali e di esperienza imprenditoriale a promuovere lo spostamento della valutazione del partito politico nell'arena del più seguito (e redditizio) degli sport. Un tifoso del Milan può essere di sinistra ma in un certo senso tifa per Berlusconi e, andando allo stadio, lo finanzia effettivamente. Quando un giorno sarà deluso del suo partito (e ci vuole poco ad essere deluso in politica), si rivolgerà automaticamente al partito della sua squadra del cuore, guadagnando così una nuova coerenza perché trasferirà in qualche modo la sua passione sportiva nella politica.

Estratto da
profumo.it

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