venerdì 14 settembre 2007

Il mistero climatico del ministro Pecoraro Scanio

alfonso pecoraro scanioI politici hanno imparato che si può dire di tutto, tanto dall’altra parte ci sono ignoranti che, tranquillamente, possono essere presi in giro. Ma basta con questi atteggiamenti! E’ ora che un ministro messo, per volontà altrui o propria, al vertice di un gabinetto (non cesso!) sia competente e in grado di intendere e volere.

L’ultima gaffe l’ha fatta il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio mercoledì 12 settembre 2007 alla conferenza nazionale sul clima, nel palazzo della FAO, davanti a scienziati e studiosi, affermando che la temperatura in Italia “è aumentata quattro volte più che nel resto del mondo”. Sì avete capito bene quattro volte! Ma come si fa a dire una idiozia così grande? Come è possibile che nella nostra penisola le colonnine di mercurio possano far segnare una temperatura così elevata rispetto alla media del pianeta?

Bastava andare a vedere il data base dell’Isac-Cnr che è la fonte da cui derivano le informazioni in merito alla descrizione delle variazioni climatiche in Italia negli ultimi 200 anni. Le informazioni sono reperibili sul sito "http://www.isac.cnr.it/~climstor/" e nell'articolo di Nanni, Brunetti e M. Maugeri raccolto in “Clima e cambiamenti climatici, le attività di ricerca del CNR”, il volume curato dal Dipartimento Terra e Ambiente del Cnr, e disponibile sul sito www.dta.cnr.it.

Dopo un inverno e una primavera record, i più caldi degli ultimi due secoli, il resoconto stagionale fornito dalla banca dati dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Isac-Cnr) prosegue in modo meno eclatante. L'estate 2007 colloca l’Italia climatica “solo” al nono posto (con anomalia di 1.5°C in più rispetto alla media del periodo 1961-1990) nella classifica bi-centenaria della storia climatica italiana, dal 1800 ad oggi. Dopo due mesi abbastanza caldi (giugno e luglio si sono rispettivamente classificati decimo e quattordicesimo, con anomalie di 2.1°C e 1.4°C in più rispetto alla media), la stagione estiva si è conclusa con un agosto piuttosto fresco (il trentatreesimo in classifica, con anomalia di 1°C).

Per quanto riguarda le precipitazioni si tratta di un'estate che, complessivamente, è nella media (meno 10% della media 1961-1990) anche se le piogge non si sono distribuite equamente tra i tre mesi (tutti ricorderanno la scarsità delle precipitazioni di luglio).

Negli ultimi 150 anni la temperatura nel nostro Paese è salita di un grado, mentre dalle altre parti di 0,74 gradi di media nell’ultimo secolo. La differenza è dunque di 0,26 gradi, che vuol dire che l’Italia si è «scaldata» di un quarto in più rispetto alla media dei cinque continenti, non di quattro volte. Questa leggera variazione rispetto al dato medio mondiale interessa poi tutta la zona dell’Europa meridionale, non solo lo Stivale. Recenti studi hanno mostrato per esempio che negli ultimi cento anni in Svizzera la temperatura si è alzata di 1,4 gradi.

A voler essere più precisi, e andando a guardare i rilevamenti degli ultimi cento anni sulla temperatura in Italia e nel resto del mondo, si deve dire che da noi la colonnina è salita di 1,3 gradi, mentre la media mondiale è appunto di 0,74.

Il ministro Pecoraro Scanio ha indicato che il surriscaldamento quadruplo dell’Italia è uno degli allarmi più seri per il nostro Paese. Nella relazione preparata dal Cnr sui cambiamenti climatici in Italia proprio per la conferenza alla Fao si legge: «La variazione del nostro paese è di un grado centigrado in 100 anni (nel periodo 1865-2003), più alta del valore medio registrato su scala globale, che è 0,74gradi centigradi in 100 anni (dati Ipcc dal 1906 al 2005)». Ci può essere stato un fraintendimento di questi dati? Oppure al governo hanno fonti diverse dal Consiglio nazionale della ricerca.

Al termine della conferenza nazionale sul clima Pecoraro Scanio ha presentato 13 misure per fronteggiare l’emergenza caldo, siccità e acqua, tra le quali l’istituzione di un Climate day per sensibilizzare i cittadini nel giorno della ratifica del protocollo di Kyoto.

Tra le altre misure di quello che il ministro ha definito un “new deal”, (nuovo corso): un rapporto annuale di monitoraggio che faccia il punto sulla ricerca delle criticità legate ai mutamenti del clima, incentivare il risparmio dei consumi energetici e quello di acqua nell’agricoltura, intervenire sul fronte del rischio frane e alluvioni, dal momento che i dati dicono che piove meno ma che, soprattutto al nord, le piogge sono aumentate di intensità.

Ma rimane il mistero sul surriscaldamento italiano da record indicato dal ministro, il quale con “prosopopea” tipica dei nostri “politicanti” lo riporta anche nel suo sito http://www.pecoraroscanio.it/ ancora non corretto!

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