mercoledì 5 settembre 2007

Ridotto il livello di mortalità nel diabete

A livello mondiale circa 250 milioni di persone sono affette da diabete; la maggior parte di esse soccombe o rimane disabile a causa delle complicanze della malattia. La più comune causa di mortalità nelle persone affette da diabete è rappresentata dalle malattie cardiache. Anche le malattie renali colpiscono una larga percentuale di pazienti.

Il più vasto studio mai realizzato nel campo del diabete ha dimostrato che l'associazione a basso dosaggio di due farmaci utilizzati per il trattamento dell'ipertensione arteriosa, perindopril e indapamide, riduce il rischio di mortalità ed il rischio di complicazioni cardiache e renali nei pazienti affetti da diabete di tipo secondo. I risultati dello Studio Advance (Action in Diabetes and Vascular Diseases [azione per combattere il diabete e le malattie vascolari]) sono stati presentati nel mese di settembre al Congresso della Società Europea di Cardiologia in Vienna.

Uno dei responsabili della ricerca, il Professor Stephen MacMahon del George Institute for International Health in Australia, ha dichiarato: "Questi risultati rappresentano un importante passo avanti per la salute di milioni di persone affette da diabete in tutto il mondo. L'approccio terapeutico dello studio ha ridotto di quasi un quinto la probabilità di decesso a causa di complicanze da diabete, praticamente senza effetti collaterali."

A livello mondiale circa 250 milioni di persone sono affette da diabete; la maggior parte di esse soccombe o rimane disabile a causa delle complicanze della malattia. La più comune causa di mortalità nelle persone affette da diabete è rappresentata dalle malattie cardiache. Anche le malattie renali colpiscono una larga percentuale di pazienti.

Un totale di 11.140 pazienti affetti da diabete provenienti da 20 paesi diversi ha partecipato al progetto della durata di 5 anni. Metà dei pazienti ha assunto giornalmente una unica compressa contenente un'associazione a basso dosaggio di due farmaci impiegati per combattere l'ipertensione (l'ACE inibitore perindopril ed il diuretico indapamide), l'altra metà ha invece ricevuto un trattamento placebo.

La Dott.ssa Anushka Patel, Direttrice dello studio,anch'essa del George Institute, ha dichiarato "I partecipanti allo studio ADVANCE già ricevevano la maggior parte delle comuni terapie prescritte a pazienti affetti da diabete, ivi compresi altri farmaci per la riduzione della pressione arteriosa. L'aggiunta dell'associazione a basso dosaggio perindopril e indapamide ha ridotto del 14% il rischio di mortalità dovuta a qualsiasi causa, e del 18% il rischio di decesso per malattie cardiovascolari in misura. In termini assoluti, si potrebbe evitare un decesso ogni 79 pazienti sottoposti a trattamento con l'associazione a basso dosaggio perindopril e indapamide per un periodo di 5 anni. Il rischio di manifestazione di malattia coronarica è stato ridotto del 14% ed il rischio di insorgenza o aggravamento di malattie renali del 21%."

Il Professor John Chalmers, l'autore di precedenti linee guida internazionali per il trattamento dell'ipertensione e presidente del gruppo di gestione dello studio ha dichiarato "I risultati dimostrano chiaramente che siamo in possesso degli strumenti per ridurre l'impatto della pandemia di diabete che interessa paesi ricchi e poveri. Ma c'è urgente necessità di un'azione coordinata per far sì che i pazienti affetti da diabete siano identificati e trattati con terapie che possano migliorare esiti importanti quali la sopravvivenza."

Nessun commento: