mercoledì 12 marzo 2008

Come si diventa senatori

giuseppe ciarrapicoVolete fare i senatori? In Italia è sufficiente aver compiuto 40 anni ed avere subito perlomeno 2 condanne (se più, meglio è, e ancora più se fascisti o brigatisti rossi).
L’ultima vergogna di un’Italia allo sfacelo è la nomina di Ciarrapico a senatore nella lista del PDL.
C’è da farsi venire il voltastomaco. Questa candidatura disonora e umilia chi fino ad oggi ancora credeva in certi valori ed è una vera e propria infamia, chi ha la tessera di Forza Italia dovrebbe fare come Berlusconi ha fatto con il programma del PD, stracciarla in mille pezzi!
Io penso che Berlusconi abbia dovuto pagare il conto e accettare e proporre questa candidatura in riconoscenza ai fatti della soluzione del “Lodo Mondadori” nel quale il Ciarrapico, su sollecitazione di Andreotti, fece da intermediario tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti.
I media si concentrano e scatenano in una affermazione del “Ciarra”, che si dichiara fascista e di non aver mai rinnegato questa fede, ma non danno risalto alle vicende giudiziarie di questo imprenditore.
Le vicende giudiziarie del “fascista” Ciarrapico iniziarono nel 1993 per gli sviluppi della “Casina Valadier” con l’arresto per bancarotta fraudolenta e una condanna a quattro anni e mezzo di reclusione (ridotti in cassazione a 3 anni). Fu recluso a Regina Coeli dal 21 marzo al 24 aprile 1993, data in cui gli furono concessi gli arresti domiciliari, ma l’11 maggio venne revocato il mandato di custodia e trasferito nelle carceri milanesi con l’accusa di finanziamento illecito ai partiti per la quale nel 2000 fu definitivamente condannato, ma in ragione della sua età venne affidato ai Servizi Sociali (non ci è dato sapere cosa ha svolto nei Servizi Sociali).
E’ stato condannato anche a 5 anni e mezzo nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, dove ricevette un finanziamento di ben 39miliardi di lire, con cui acquistò la Field Educational (enciclopedia dei Quindici), le terme di Fiuggi e risanò i debiti salvando dal fallimento lo stabilimento tipografico di Cassino.
Le condanne sono state tutte confermate in Cassazione e sembra non aver mai risarcito i danni alle parti civili!
Ricordiamo essere stato dal 1991 al 1993 presidente della Associazione Sportiva Roma e i tifosi lo ricordano come il peggior presidente che la Roma abbia avuto. Quando i tifosi lo contestavano a fischi e maleparole, a chi gli faceva presente ciò rispondeva: “ma quali fischi sono contestazioni di gioia”.
Negli anni ottanta divenne, grazie alla DC di Andreotti e al prestito del Banco Ambrosiano di Calvi, presidente delle terme di Fiuggi che acquistò con un bliz (del suo operato si potrebbe chiedere parere al sindaco di Fiuggi al quale il Ciarra ha letteralmente fatto vedere i “sorci verdi”) e sempre negli anni ottanta acquistò altre acque minerali tra cui Recoaro, Pejo, Ciappazzi, Appia, San Pietro ed altre che gli valsero il soprannome di “Re delle acque minerali”.
Con i finanziamenti di Geronzi Ciarrapico mette insieme la Italfin 80 e compra cliniche, acque minerali, l’Air Capitol (compagnia di aero-taxi), lo storico bar Rosati di Piazza del Popolo a Roma, un cumulo di società oggi ancora in liquidazione e che ogni due anni stranamente cambiano sede.
Al momento del crac della Italfin 80 il Banco di Roma risulterà impegnato per 300 miliardi dei 450 miliardi di lire di insolvenza.
Per conoscere meglio questo personaggio, contrario al compromesso e alla concilianza le cronache portano un esempio: sembra che per sentire i suoi azionisti della Italfin 80 convocava le assemblee a Pantelleria!
Riportiamo un estratto da un consiglio di amministrazione del Banco di Roma degli anni novanta in cui il Presidente dell’ACRI Francesco Santoro sottolinea la necessità che la Banca di Roma sia amministrata da persone che curino gli interessi senza perseguire finalità particolaristiche. Qualifica come “esempi di mala gestio” i rapporti intrattenuti dalla Banca con il Gruppo Ciarrapico, che gestisce ottanta società in Italia ed all’estero e che sembra godere di credito illimitato, peraltro senza garanzie di rientro e tali circostanze sarebbero confermate dalla Corte d’Appello Penale di Roma, che definisce organizzazione criminale il Gruppo Ciarrapico medesimo. Ricorda che la Società Sanità, controllata dalla Banca di Roma, è di fatto affidata al pregiudicato Tullio Ciarrapico ed ha ceduto per 100.000 lire il complesso di Villa Stuart e la Fonte Appia, chr le erano costate 110 miliardi di lire, alla Europa Service s.r.l., della quale domanda al Presidente quali siano la sede e il proprietario. Il socio Santoro ricorda che il gruppo Sanità ha una esposizione debitoria di 450 miliardi di lire e le esposizioni del gruppo ammontavano a 6.192 miliardi alla Associazione Sportiva Roma, 33.610 miliardi a Giuseppe Ciarrapico, 28.300 miliardi al Gruppo Italfin 80.
Per ultimo nel 2007 viene iscritto nel registro degli indagati assieme a otto suoi collaboratori (prestanomi ottantenni) per truffa e presunte irregolarità legate al finanziamento pubblico dell’editoria e per i giornali che Berlusconi ritiene importanti e non ostili al PDL.
Del gruppo editoriale di Ciarrapico fanno parte le testate di Latina, Civitavecchia, Rieti, Viterbo, Roma-Eur, Ostia, Fiumicino, Castelli, Guidonia-Tivoli, Nuovo Molise Oggi, di cui con quest’ultimo finì al centro di un’aspra polemica politica per aver condotto una campagna denigratoria contro il presidente della Regione Molise Michele Iorio (che è della Casa delle Libertà, la stessa per cui oggi si presenta come senatore!)
Per queste testate ha ottenuto nel 2006 ben 5 milioni di euro e ben altri 20 milioni di euro nel periodo 2002-2005 e la guardia di Finanza sta indagando sulla fine che avrebbero fatto questi venti milioni di euro elargiti dal dipartimento per l’Editoria di Palazzo Chigi e che sembrerebbero finiti nella cassaforte di una banca del Lussemburgo.

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